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     di Arezzo, nella primavera nel 1985 (si trattava dei modelli
            del  tempio  grande  di  Vulci,  del  tempio  di  Fiesole,
            dell'altare D dell'acropoli di Marzabotto, dell'ara di pieve a
            Socana, del santuario di Portonaccio a Veio e dei templi di
            Pyrgi).
            Ulteriori e profonde innovazioni nelle strutture espositive e
            didattiche sono state apportate nell'ultimo decennio sotto
            la  direzione  di  Gilda  Bartoloni  (coadiuvata  nel  2002  da
            Gilda  Benedettini)  con  il  rinnovamento  complessivo  dei
            pannelli, la creazione di nuove vetrine, di una saletta per la
            catalogazione  computerizzata,  di  un'aula  per  le  lezioni,
            esercitazioni, seminari e convegni e la realizzazione di un
            rivestimento ignifugo e anti-umidità delle pareti, al fine di
            isolarle  dopo  i  danni  causati  dai  ripetuti  allagamenti  e
            infiltrazioni d'acqua. Il nuovo allestimento è stato in parte
            motivato  dall'ulteriore  incremento  delle  collezioni  di
            materiali  originali,  apportato  a  seguito  dell'acquisizione,
            avvenuta  nel  1993,  del  nucleo  di  ceramiche  concesso  in
            deposito dal Museo delle Origini (lo stesso tenuto dal 1962
            al 1975).
            Nel  dicembre  del  2000  è  stata  presentata  la  nuova
            sistemazione  della  Sezione  dedicata  alle  Manifestazioni
            Artistiche,  suddivisa  in  due  distinte  sale  dedicate  alla
            scultura,  alla  toreutica  e  alla  pittura,  a  differenza  della
            precedente  esposizione  in  cui  manifestazioni  scultoree,
            toreutiche e pittoriche erano presentate parallelamente in
            tre sale successive, ordinate cronologicamente. Dal 2003 il
            Museo ha stretto una proficua collaborazione con l'Istituto
     	
